“E’ una decisione presa in violazione dello spirito e della lettera dei regolamenti sportivi e delle leggi dello Stato”. Dure le parole di Andrea Novelli Presidente della Primavera Ciclistica ASD.
E aggiunge: “il Gran Premio della Liberazione 2018 o si corre con il coinvolgimento della Primavera Ciclistica oppure, dopo 72 edizioni, non si correrà”.
Il Consiglio Nazionale della Federazione Ciclismo nella sua riunione del 21 dicembre ha deciso di assegnare l’organizzazione del Gran Premio della Liberazione alla Cicli Lazzaretti. Nel comunicato emesso al termine della riunione si legge che tale decisione è stata presa per l’impossibilità di poter affiliare una nuova società non conforme alle norme vigenti, nella fattispecie la Velo Club PRIMAVERA CICLISTICA ASD che ha prontamente impugnato la decisione della Federazione.
In un suo comunicato, l’Associazione rivendica che il Gran Premio della Liberazione è di sua esclusiva proprietà e che la Federazione Ciclistica Italiana in tutti questi anni, anni di difficoltà, è rimasta del tutto indifferente ed estranea alle sorti della manifestazione.
Il Gran Premio della Liberazione, prosegue il comunicato, è diventato un grande patrimonio della Capitale in virtù dell’impegno, dell’intelligenza e delle idee dei dirigenti della Primavera Ciclistica e non certo della Federazione: quindi, nessun diritto si può pretendere su di esso.
In ambito federale la questione dell’affiliazione è il motivo formale, sostiene l’associazione estromessa, poiché la Primavera Ciclistica ASD ha richiesto l’affiliazione nei termini statutari previsti: tale circostanza sarà materia per i tribunali sportivi, civili ed amministrativi non appena la Federazione fornirà le relative delibere come già richiesto.
“Quello che più colpisce – afferma ancora Andrea Novelli– è la slealtà di chi ha costruito pezzo per pezzo questa decisione facendoci trovare di fronte al fatto illegittimamente compiuto. E’ ben noto a tutti -prosegue Novelli- che l’organizzazione dell’edizione per il 2017 era frutto di un accordo fra la nostra società e la Cicli Lazzaretti e tale accordo era valido per la sola stagione 2017”.
“Contrasteremo questo atto in ogni sede -conclude Novelli- soprattutto per rispetto di una storia e di persone che tanto hanno fatto per il ciclismo contrastando le logiche da padroni delle tessere e di cordate economiche”.