Giacomo Mazzocchi per SportPolitics
A due minuti dal fischio finale, contro il Chievo il Napoli aveva perso dignità e scudetto, ormai aggiudicato alla Juventus per manifesta inferiorità degli avversari.
Nei due minuti residui, e nei successivi tre di recupero, invece il Napoli è riuscito a violare ben due volte la porta difesa da Sorrentino protetta da una fitta muraglia gialla a protezione dello 0-1.
Quindi, campionato ancor socchiuso con il Napoli a quattro punti dalla Juventus
Per quanto si è visto in questi, giorni sia nel disastro di Juventus e Roma in Champions che nelle successive vicende di campionato, tutto può ancora accadere visto il caos tecnico tattico imperante.
Le grandi stentano a trovare una dimensione tattica moderna, le piccole hanno scoperto, grazie ad allenatori capaci, che praticando pressing e gioco corto spagnolo puoi fare delle brutte sorprese ai club più attrezzati (italiani -Juventus- o di proprietà straniera -Roma, Inter e Milan).
In mezzo ci sono Napoli e Lazio che, grazie ai loro moderni e talentuosi tecnici Sarri e Inzaghi, sono riusciti ad attrezzare squadre dal modulo di gioco moderno che accresce il tasso tecnico dei giocatori. Al Napoli manca, però, una rosa adeguata.
E’ evidente che contro squadre di corazzieri come il Chievo, che alzano barriere, il trio dei piccoletti Insigne-Mertens- Callejon, non riesce a forare. Solo la presenza finale di Milik ha permesso al Napoli qualche colpo di testa sui cross (vedi pareggio).
Comunque, il fattore più limitante per il Napoli, rimane l’impiego a terzino sinistro di Mario Rui: non è dignitoso schierare in campo un difensore alto un soldo di cacio (1,70 cm) per 67 chilogrammi di peso. A meno che non sia talentuoso e potente come Marcelo. Ma non è certamente il caso del portoghese.
Non è dunque un caso se dietro alla Juventus dietro al Napoli è la Lazio che ha raggiunto la Roma e sorpassato l’Inter. I biancoazzuri sono gli unici a fare un figurone in Europa.
Da oggi è evidente che le cosiddette Grandi non sanno più che pesci prendere. La, Roma è ancora in cerca di identità e perde in casa con la Fiorentina risistemata da Pioli, l’Inter le prende dal Toro mentre la Juve è riuscita a far diventare il Benevento forte come il Barcellona: per batterlo allo Juventus Stadium ha dovuto richiamare dalla panchina Higuain – non bastando i solitii gol di Dybala – e giovarsi di un calcio di rigore tutt’altro che evidente.
Allegri ha anche tentato di mettere su una difesa senza Chiellini e Barzagli con il risultato si prendersi un paio di sganassoni anche dal fanalino di coda.
Insomma, non c’è da stare molto.. Allegri: il calcio italiano è nel caos ma alla fine regala qualche emozione in più. Nessuno si porta più le vittorie da casa.
Giacomo Mazzocchi