di Giacomo Mazzocchi
Juventus tutto bene, ma ora brindi con la Champions
Con la sosta prepasquale che ha riguardato motori, tennis e altri importanti sport, l’attenzione si è accentrata tutta sul campionato italiano di calcio alla vigilia della settimana europea.
A Torino, fedele al suo modulo ‘parsimonioso’ e con la testa al mercoledì olandese di Champions, Allegri, con Ronaldo in restauro, ha cercato di onorare l’antica sfida con il Milan consumando il meno possibile .
Dall’altra parte, un Gattuso affamato di punti Champions era pronto ad approfittare della situazione spingendo al massimo sin dal primo minuto: ne è risultato il miglior Milan della stagione ed una Juventus in grosso affanno .
Alla fine, però, chi si è aggiudicato i tre punti?
Ovviamente, ancora una volta, la Juve. Il solito rigore ed il solito gol di Kean: continuando così il virgulto bianconero nato a Vercelli cancellerà tutti i record (rapporto tra minuti giocati e reti messe a segno). E il CT Mancini ringrazia.. In ogni caso un successo juventino ancora una volta propiziato dalla buona sorte: episodi controversi, rigori concessi o non concessi.
Quello che è accaduto allo Juventus Stadium è stato visto da tutti. Un tocco di braccio in area di Alex Sandro, discusso per 5 minuti da Var e arbitro Fabbri, si è concluso con una assoluzione per il difensore.
Il contatto fra Musacchio e Dybala si è invece rapidamente concluso con la concessione del rigore che ha consentito ai padroni di casa di pareggiare
Per molti esperti era più falloso il rigore non concesso che quello decretato, fra l’altro avvenuto in una zona marginale dell’area di rigore. Infatti, la stessa identica dinamica, protagonista il giocatore del Sassuolo Locatelli, ha convinto l’arbitro Abisso e Var a decretare il rigore realizzato dal laziale Ciro Immobile.
Qui non si vuole sostenere alcuna causa anti Juve, nessuno vuole insinuare che riceva favori: è la squadra migliore e non ha bisogno di alcun aiuto e gli arbitri italiani sono tutti professionisti onesti e scrupolosi. Ma è d’obbligo constatare che la ruota della fortuna gioca spesso a favore della Juventus nella più assoluta buona fede.
È la roulette calcistica ma l’equilibrio statisticamente avviene solo sui grandi numeri: le 38 partite della Serie A sono un test troppo breve per offrire significati inoppugnabili
Quello che si può riconoscere obiettivamente alla Juventus, senza provocazioni e campanilismi, è che le vicende della stagione in corso si sono evolute assai positivamente non tanto per l’ottavo scudetto consecutivo conquistato ufficiosamente alla fine del girone di andata quanto per le più che giustificate speranze di agguantare la Champions League. Il facile cammino in campionato ha consentito infatti ad Allegri di portare avanti tutti i suoi progetti tecnici, tattici, sperimentali (ad esempio la scoperta e l’affermazione di Kean), di riposo, turn-over e via dicendo.
Il colosso tecnico fatto di 22 giocatori internazionali è stato realizzato, senza badare a spese, con l’obiettivo di portare a casa la Champions
Ciò senza alcun riguardo per il Campionato italiano, noioso e con le altre squadre ridotte a figuranti. Nei quarti di finale, ad Amsterdam la Juve affronta nei quarti l’Aiax, la più abbordabile delle formazioni in campo. Anche per l’inesperta e poco dotata formazione olandese la roulette ha girato a favore, anche se a Madrid ha dominato e travolto il Real 1-4.
Ma appare francamente improbabile che i ‘ragazzini’ dell’Aiax peschino un altro jolly
In semifinale, contro la vincente del derby inglese Tottenham- Manchester City ed eventualmente in finale, alla Juventus non basterà amministrare la partita in attesa dei numeri di Ronaldo, dei rigori di Dybala, delle punizioni dal limite di Pianic o dei colpi di testa su calcio d’angolo di Manzukic,e Bonucci. Dovrà finalmente dimostrare di aver approfittato delle circostanze fortunate per dotare la squadra di un gioco vero, moderno e in grado anche di fornire spettacolo. L’Italia calcistica, penalizzata agonisticamente e tecnicamente dalla Juventus, è pronta a perdonare tutti e tutto ma merita questo risarcimento.