di Redazione
L’unico atto del governo, dopo la totale assenza dello Sport nei punti programmatici stilati dai due partner, è stato la creazione del Ministero per le Politiche giovanili e lo Sport affidato a Vincenzo Spadafora.
Tale atto porta a pensare ad una ‘blindatura’ della rivoluzione sullo Sport fatta dal governo gialloverde (una delle poche) ad opera, in realtà, più della Lega e di Giorgetti che non del M5S (Spadafora è un fedelissimo di Di Maio) e sarà dunque interessante capire, a partire dalla nomina dei sottosegretari, come si evolverà la partita.
Questa rivoluzione non aveva suscitato grandi critiche (almeno pubblicamente) da parte del PD e, ancor meno da parte, di Zingaretti.
L’8 agosto (cioè qualche giorno dopo l’autolesionistica dichiarazione di sfiducia del governo di Salvini) la maggioranza gialloverde aveva approvato la legge delega per la riforma dello sport, addirittura dando al governo il mandato di redigere un testo unico!
Il nuovo governo è chiamato a presentare i decreti attuativi di una riforma sulla quale in Parlamento il PD ha votato contro.
Anche lo Sport fa parte del lavoro che Di Maio non rinnega?
Chissà che ne pensa la senatrice Sbrollini che, intervenendo in aula, ha espresso a nome del PD un parere assolutamente negativo così come la Senatrice Malpezzi che è stata ancora più dura: “Votate a favore del provvedimento solo per dare al sottosegretario Giorgetti una vittoria, che sarà una vittoria di Pirro, e tutto vi si ritorcerà contro”.
In questi giorni l’unico che si è ricordato dello Sport è stato Alessandro Di Battista che ha tuonato contro il ritorno di Boschi, Lotti e..Malagò, proprio quello che nei giorni scorsi non ha perso tempo per far capire a Sport e Salute Spa che il vento è cambiato: «Tutto parte dall’idea che non c’è nessuna collaborazione, non solo armoniosa, tra Coni e Sport e Salute. E’ un dato acclarato. Poteva funzionare solo con un’armoniosa collaborazione, ma essendo mancati da parte di Sabelli argomenti di rispetto, ognuno va per la sua strada» «Io non posso mandare via nessuno – ha proseguito – ma visto il clima creato suggerisco a Sabelli di andare da un’altra parte. Le cose sono cambiate, visto che la situazione è questa non mi sembra una brutta idea». E conclude: «Chiederemo di cambiare il logo di Sport e Salute, non capisco perché devono usare un logo come il nostro. Faranno un altro logo, magari anche più bello».