di Giacomo Mazzocchi
In mattinata a Tokio-Chofu partita inaugurale dei Mondiali di Rugby fra Giappone e Russia: fino al 2 novembre sarà l’evento sportivo più importante e seguito al mondo. L’Italia scenderà in campo domenica contro la Namibia. La Coppa del Mondo sarà seguita in chiaro dalla Rai.
Il confronto calcistico europeo conferma le indicazioni emerse dopo le prime tre giornate del Campionato di Serie A: eccezionale la consistenza del Napoli che ha umiliato letteralmente il Liverpool Campione d’Europa, ovvero attuale espressione più alta di calcio. In questo Napoli, dotato da Sarri di gioco ‘alla Guardiola’ e cioè palleggio corto, di prima, uno-due, pressing tutto campo, Carlo Ancelotti – dall’alto della sua umiltà e della grande competenza internazionale – ha inserito una maggiore intensità ovvero ha reperito giocatori come Fabiano Ruiz, Di Lorenzo, Llorente, Lozano, Manolas ben predisposti fisicamente.
Tutto sembra facile ma non lo è come dimostrano le disavventure a Milano dell’Inter ed a Torino della Juventus. Nessuna delle due compagini trova la sintesi fra gioco ed intensità. Antonio Conte con grande onestà intellettuale ha ammesso di aver sbagliato tutto, non solo contro lo Slavia Praga. Sarri non si capacita di come una squadra – giocando un gran calcio contro un avversario del valore dell’Atletico Madrid – possa progressivamente sparire dal campo nella fase conclusiva della partita perdendo le energie fisico-mentali necessarie a resistere al forcing dell’avversario (vedi Bonucci e De Ligt travolti da palla alta inattiva madridista a tempo scaduto. E non era la prima).
Inter e Juventus sono scoperte o da una parte e dall’altra: sistemare questo squilibrio non sarà così facile.
Conte, come suo solito vincente, ha puntato sull’intensità: si è permessa di acquistare i due fenomeni italiani prediletti da Mancini – Sensi e Barella. È grazie a questi due ragazzi indomiti che l’Inter bene o male si regge a galla nonostante l’assenza totale di gioco.
Per giungere alla sintesi delle due tendenze in entrambi i casi occorre avere competenze specifiche. Non sono cose che si possono fare alla lavagna, debbono essere realizzate sul campo con la competenza di cui si è dotati: Sarri e Conte saranno in grado di farlo in tempi brevi?
Una domanda che avrebbero dovuto porsi prima dei recenti ingaggi sia Marotta che la triade juventina, Agnelli-Nedved-Paratici prima dei recentissimi ingaggi.
Con la vittoria clamorosa sul Liverpool del Napoli e con i due pareggi di Juventus (2-2) ed Inter (1-1), il bilancio del primo impegno in Champions dell’Italia sarebbe più che positivo non fosse per lo scivolone dell’Atalanta a Zagabria.
È dall’inizio della stagione che la Dea di Gasperini ci offre partite strampalate e ribaltamenti di situazioni e risultati. Si vede che il ruolo di favorita non le si addice: meglio lottare per non retrocedere.
Claudio Ranieri, per molto tempo osservò con curiosità cosa fanno nel rugby i giocatori riguardo il fattore intensità che altro non è che la capacità di effettuare il giusto gesto tecnico quando le energie fisico mentali calano.
All’epoca Ranieri allenava il Chelsea e in occasione di un Inghilterra-Italia di rugby a Twickenham chiese ed ottenne di poter seguire la partita al fianco del C.T. italiano. Come è noto nel rugby l’allenatore non va in panchina, ma segue il match dalla tribuna. Ranieri si sedette al fianco di John Kirwan ed ebbe le risposte che aspettava ed ebbe la conferma che, simulando gesti tecnici complessi ed impegnativi in ripetizioni sempre più stressanti, la mente innalza il controllo del proprio gesto motorio in maniera significativa.
Sarà un caso ma Claudio Ranieri – qualche anno dopo – alla guida del modestissimo Leicester City, città famosa per la squadra di Rugby, conquistava a sorpresa la Premier League e veniva premiato dalla FIFA quale migliore allenatore dell’anno.