Il ministro Spadafora si è rimandato a settembre. Con l’astuta mossa del cavallo, il giovane ministro M5S calma l’ira dei presidenti di federazione (pronti ad agire per vie legali e ricompattatisi, almeno per il momento, intorno a Malagò), e, spacciando il rinvio per una pausa riflessiva (ma ancora non si vede nulla all’orizzonte), consente ai ‘grandi vecchi’ delle federazioni, ancora in essere la Legge Lotti, di essere rieletti al terzo mandato.
Rimane in piedi la questione Malagò il cui mandato scade dopo le (rimandate) Olimpiadi di Tokio: ma allora sarà tutta un’altra storia.
Un’altra storia come la totale mancanza di dibattito per un testo unico che, di fatto, inciderà profondamente sul mondo dello Sport italiano e come la totale mancanza di trasparenza, almeno a livello ufficiale, relativa ai contenuti delle varie bozze circolate.