A Roma succede anche che nel Municipio XIII, paragonabile per abitanti (133.000) alla città di Ferrara (132.000), esista un solo impianto sportivo comunale, una palestra, mentre a Ferrara il Comune abbia realizzato, tra l’altro, sei piscine. Si, avete letto bene SEI piscine comunali oltre le palestre i campi da calcio. Forse è per riparare allo scenario di rovine fumanti ereditato dalla precedente amministrazione in fatto di Politiche sportive che il neo Sindaco Gualtieri ha affidato lo Sport ad Alessandro Onorato, nella precedente consigliatura capogruppo di Alfio Marchini e prima ancora consigliere (e Assessore) municipale con il PD a Ostia.
In queste elezioni, rimasto ‘ammaliato’ da Roberto Gualtieri, Onorato è stato il promotore e coordinatore dell’unica lista civica a sostegno del neosindaco. Lista che i maligni dicono essere stata fortemente ispirata da Raffaele Ranucci (già senatore PD vicino all’ex Sindaco Veltroni e storicamente attento agli interessi dei grandi immobiliaristi romani).
Onorato si occuperà, oltre che di Sport, anche di Turismo e Grandi eventi: non male per uno che diceva di non essere a caccia di poltrone. Chissà cosa si sono detti con Malagò, con il quale ha partecipato a diverse di quelle premiazioni ed incontri che piacciono tanto al ‘generone’ romano e con il quale ha anche avuto un incontro formale a Palazzo H: avranno discusso anche del CONI territoriale che non riesce ad avere un riconoscimento formale pur avendo elaborato proposte e svolgendo attività di promozione in tutta la regione?
La sensazione è che si è fatto un passo indietro e non in avanti nella gestione della cosa pubblica: non una visione ‘europea’, globale per così dire, ma retrograda, particolaristica e consociativa. Proprio come accusava Alessandro Onorato tempo addietro. La cosa positiva, almeno per i supporter giallorossi, è che potranno chiedere ad Onorato dove sorgerà il nuovo stadio della Roma e come procede l’iter burocratico.
In ogni caso, la presenza a Roma del Coni e delle Federazioni nazionali ammorba l’aria più di quanto si possa immaginare. Anche i lettori meno addentro alle vicende sportive non possono non restare sorpresi sapendo che nella capitale le Federazioni, che per statuto dovrebbero occuparsi di sport di vertice, sono concessionarie di ben tredici impianti comunali ottenuti in affidamento diretto cioè senza bando. Hanno un impianto comunale la Federazione Nuoto (addirittura tre), la Federazione Bocce, la Federazione Ginnastica, la Federazione Tiro con l’arco, la Federazione Hockey, la Federazione Atletica, la Federazione Sport Equestri.
Sentite questa: lo scorso ottobre, la già dimissionaria giunta Raggi ha assegnato per 24 anni l’impianto natatorio di Ostia e l’altro di Valco San Paolo (entrambi realizzati nell’ambito dei “famosi” mondiali di nuoto del 2009) alla Federazione Italiana Nuoto (FIN), guidata dal Capogruppo di Forza Italia alla Camera nonché presidente della FIN Paolo Barelli. A fronte di questa concessione, la FIN si è impegnata a realizzare i lavori di ristrutturazione necessari per rendere agibile l’impianto di Valco San Paolo (aperto un solo giorno, quello d’inaugurazione nel 2009!).
Alla FIN si sono messi subito al lavoro e hanno chiesto ed ottenuto dalla Regione Lazio un finanziamento di 3.500.000 ml di euro per l’organizzazione nel 2022 degli europei di nuoto, finanziamento diretto a coprire anche la ristrutturazione di impianti (indovinate quali?) Quello che appare scandaloso è che l’organismo chiamato a vigilare sull’applicazione dell’accordo sia composto in forma paritetica da Comune e Federazione. Insomma, Barelli con una mano gestisce e con l’altra controlla la sua gestione!
Bisogna considerare che è ancora in atto un importante confronto sulla natura giuridica delle Federazioni (pubblicistica o privatistica) grazie alla quale sarebbe chiaro se è legittimo l’affidamento diretto alle stesse, è importante sapere quali sono le attività che le Federazioni dovrebbero fare negli impianti pubblici: Sport di vertice? Allora perché devono utilizzare un impianto pubblico? Sport di base? Allora perché possono fare concorrenza sleale alle società ottenendo la gestione senza gara?