di Giacomo Mazzocchi
Mai visto uno spettacolo simile su un campo di da football
Roba da fantacalcio
I primi 15 minuti l’Ajax ha investito il Tottenham come un torrente in piena, aggredendo la corazzata britannica da tutte le parti con un pressing feroce che non dava scampo. Mai visto uno spettacolo simile su un campo di da football. Roba da fantacalcio.
La quadra londinese, guidata dall’argentino Mauricio Pochettino, appariva incredula, confusa per quello che le stava capitando. Un pressing asfissiante tutto campo che non dava neanche il tempo per riflettere. Non stava scritto da nessuna parte che il calcio si potesse giocare con questi ritmi travolgenti, ‘non era nelle regole…’
Eppure stava accadendo, così come era successo a Madrid e a Torino con la Juventus
Undici ragazzi spensierati e non particolarmente atletici che stavano stordendo una formazione iperdotata sia sul piano fisico (più alti, più muscolati, più veloci), che su quello tecnico (talenti selezionati di calibro mondiale come il brasiliano Lucas Moura).
Come era possibile tutto ciò?
Se lo stava domandando il pubblico londinese che seguiva a bocca aperta ciò che stava accadendo davanti ai propri occhi. La risposta è semplicissima. Stava accadendo che Il calcio ha svoltato pagina, dato oramai consolidato. Alcuni tecnici sull’asse Amsterdam-Barcellona (Crujiff-Guardiola) da tempo hanno sviluppato un calcio basato sul pressing collettivo per annullare la superiorità fornita dal talento puro e semplice.
La tattica ed il gioco corale contro i soldi che consentono di disporre dei campioni migliori, David contro Golia: intelligenza e preveggenza al servizio del collettivo
Tutto ciò non si improvvisa. Scambiarsi il pallone al volo smarcandosi in continuazione per farsi trovare libero da marcature, occupare spazi, investire all’unisono gli avversari togliendo loro ogni possibilità di sbocco e riducendo il loro spazio vitale, sono sviluppi tattici che richiedono scienza ed attenzione, nonché lunghe esercitazioni e tecniche precise sicure e ben sperimentate.
Una vera e propria scuola non registrata da nessuna parte: questo è l’Ajax di Amsterdam
E questa, ci si perdoni l’azzardo, è l’Atalanta di Gasperini
Naturalmente la faccenda non è così semplice. Prima di tutto i campioni servono e come! Sono il pane del calcio: Ronaldo o Messi possono fare una gran differenza. Siamo nel calcio professionistico, non puoi permetterti un Ronaldo ma puoi trovare ottimi professionisti in grado di aderire alla tua visione di calcio. Sapere aggiornarsi tecnicamente, sacrificarsi in allenamenti duri e diretti ad ottenere determinati risultati.
Scoprire che un talento modesto inquadrato in un collettivo può crescere e molto e diventare un affare vantaggioso anche sul mercato (vedi Atalanta)
Comunque, giocare con il ritmo ossessivo con cui ieri sera l’Ajax ha investito il Tottenham richiede quantità enormi di energie psico-fisiche. Energie che non possono durare 90 minuti anche se accompagnate da opportuni cambi. La rete, bellissima, di Van de Beek è arrivata al 15’, frastornando ancor di più i malcapitati londinesi. Quindi, il torrente è andato man mano scemando, come era logico e fatale, facendo riemergere nella ripresa l’eccellente valore del calcio inglese, il più forte ed evoluto al mondo: eccellente mix fra componenti tecnico-atletiche e tattiche.
Il Tottenham ha rischiato la debacle psicologica
ma ha resistito all’ondata e pian piano ha riequilibrato i rapporti, anche se la sconfitta è apparsa inesorabile. E ora, un distinguo tattico assolutamente superabile (anche dal punto di vista pratico):
Chi impedisce a famosi e talentuosi giocatori di avere un approccio al calcio corale?
Nessuno, se non allenatori superati. Tutte le squadre, infatti, possono giocare come l’Ajax o l’Atalanta. Basta volerlo. Gli allenatori giusti esistono, basta cercarli anche se non hanno ancora un nome conclamato.
A Barcellona Messi fa la differenza
In un match pressochè sempre condotto dal Liverpool – scuola tecnica tedesca di Jurgen Klopp – trionfa alla fine con tre magie la tradizione iberico blu grana di Ernesto Valverde. Suarez, Messi, Messi e la corazzata inglese, assolutamente padrona del campo ma sterile nelle conclusioni, cede il passo e forse la finale.
Dal calcio al tennis per una nota azzurra
Matteo Berrettini continua la sua scalata ai vertici delle classifiche mondiali: dopo il successo al Torneo ATP di Budapest ha infatti esordito all’ATP di Monaco sconfiggendo in due combattuti set (7-6, 6-4) l’uzbeco Denis Istomin. Prossimo avversario per il 23enne tennista romano è l’inglese Kyle Edmund n. 22 del ranking.