di Giacomo Mazzocchi
Esordio positivo della Nazionale Italiana ai Campionati del Mondo di Rugby. Ad Osaka, infatti, l’Italia ha superato la Namibia 47-22, realizzando sette mete che le consentono di ottenere il punto di bonus decisivo per il superamento del turno in caso di testa a testa. Gli azzurri, però, non sono stati brillanti come si poteva ritenere considerato livello degli avversari (sicuramente la Nazione più debole fra tutte le 20 presenti).
Ma se la Namibia è l’ultima della classe nel Girone B, in compenso le fanno da contraltare negativo la presenze delle prime due, Nuova Zelanda e Sudafrica, protagoniste ieri di un match di enorme spessore: per poter affrontare questi micidiali avversari, C.T. O’Shea le sta pensando tutte fin dalla prima partita. In primo luogo ha programmato un turnover particolare per il match contro la Namibia (e successivamente contro il Canada) che gli consenta di poter schierare contro le due superbig la migliore formazione nelle migliori condizioni fisiche: evitando cioè infortuni soprattutto di giocatori importanti. Questa è la ragione per la quale a Osaka non è stato schierato inizialmente il XV migliore.
Il C.T. O’Shea ha considerato l’impegno come una sorta di allenamento aggiuntivo, allestendo una squadra abbastanza improvvisata anche dal punto di vista dell’affiatamento. O’Shea, convinto che gli azzurri non corressero grossi rischi con una squadra che rappresenta un paese di 2-600.000 abitanti e 800 rugbysti tesserati per 7 club. Magari ha sottovalutato che la Namibia è praticamente una Provincia del Sudafrica e che i migliori talenti dello sport nazionale svolgono la loro carriera proprio in Sud Africa ma anche in Inghilterra. Indossando però la maglia verde del loro paese.quando arriva il momento della Coppa del Mondo di Rugby (tanto da qualificarsi alla fase finale in sette dei mondiali finora disputati).
Il rischio corso dal C.T. azzurro è stato subito evidente sin dal calcio di inizio, quando la Namibia si è installata per 5 minuti nell’aria italiana portandosi in meta a seguito di uno svarione in rimessa laterale fra il lanciatore Bigi e Capitan Parisse; difesa approssimativa, placcaggio sbagliato da parte di Padovani e meta fra i pali del mediano di mischia Stevens.
Doccia gelata 0-7 per una squadra scesa in campo con prospettiva di test agonistico. La reazione italiana c’è stata ma sconclusionata.
Ma il divario c’era, evidente. Così, l’arbitro australiano Barry concedeva al 10’ una meta tecnica agli azzurri per manifesta inferiorità nella spinta della mischia chiusa namibiana. La partita è stata chiaramente nelle mani azzurre da quel momento in poi. Continuava però il festival degli scompensi individuali e collettivi italiani, mentre il bottino azzurro, comunque, continuava ad incrementarsi: mentre ci si assicurava gli obiettivi principali (risultato, bonus di 1 punto-mete per assicurarsi 5 punti in classifica, ingresso nella ripresa di tutti e 8 i panchinari) il C.T. ha dovuto però anche annotare: 1) le tre prime rimesse laterali rubate dagli avversari per il mal funzionamento dall’intesa fra Bigi e Parisse 2) placcaggi insufficienti sulle percussioni verticali avversarie 3) soprattutto le tre mete subite venute tutte e tre in prima fase e nel gioco al largo.
Una situazione gravissima ed inaccettabile per squadra del livello e delle ambizioni come l’Italia. Grazie alla Namibia, dunque, difetti ed insufficienze si sono resi palesi. Ma d’ora in avanti non ci deve essere più spazio né per turnover né per giocatori con poco talento o insufficienti sul piano agonistico e della personalità. In una competizione logorante come la Coppa del Mondo di Rugby è bene risparmiare energie. I successi, però, li portano i migliori, i più forti, quelli che fanno la differenza.
Per esempio, ha fatto molto piacere che Federico Ruzza sia stato insignito Man of the match per il rendimento impreziosito dal gesto tecnico perfetto ed il sincronismo con cui ha incrociato sottomano il pallone a Tebaldi lanciandolo in meta. La seconda linea padovano è un talento emergente, nato è cresciuto nel rugby che condivide in famiglia con sua sorella Milena, leader indiscussa della Nazionale femminile.
Positivo dunque il bilancio di Osaka. Un solo neo: Tiziano Pasquali è uscito in barella sostituito da Riccioni. Il pilone romano ha accusato problemi alla spalla destra, si ipotizza una lussazione. Nel caso, la sua avventura mondiale si concluderà qui, tanto che si ipotizza di aggiungere un nuovo elemento alla rosa azzurra ufficiale. Ora, tre giorni per recuperare e giovedì il match contro il Canada: i nord americani sono assai più solidi della Namibia. Dunque, niente scherzi. In campo dal primo minuto si schieri la formazione top anche in relazione a quanto utilmente appreso dal match di questa mattina: cambi e sostituzioni si facciano a risultato acquisito.