di Giacomo Mazzocchi
Momento storico per il tennis e lo sport italiano: due giovanissimi azzurri della racchetta si sono installati durante il week end sul tetto del mondo. Il più giovane, Jannik Sinner, 18 anni, ha conquistato a Milano il titolo ATP Next Generation – Campionato del Mondo Under 21 – superando in 3 set a zero il Numero Uno e gran favorito l’australiano Alex De Minour. Il più anziano, il 23 enne romano Matteo Berrrettini, è tra gli 8 migliori giocatori al mondo che partecipano alle ATP Finals. Oggi nulla ha potuto contro il serbo Djokovic nella prima partita, ma il risultato non cambia nulla nella stagione del romano.
Solo altri due italiani sono riusciti ad entrare in questa ambitissima finale, ma bisogna tornare indietro di ben 42 anni al 1975 (Adriano Panatta) e 1978 (Corrado Barazzutti). Berrettini affronterà gli altre tre che compongono il girone Borg (Djokovic n.2, Federer n.3, Thiem n.7), mentre nel girone Agassi andranno in scena Nadal n.1, Medvedev n.4, Tsitsipas n.6, Zverev n.7.
L’affermazione di Sinner in un Palalido milanese colmp in ogni ordine di posti necessità un commento più approfondito. Il Torneo ATP Next Generation si deve distinguere da altri campionati Under 21 di altri sport per il suo valore assoluto. I giocatori presenti non sono elementi junior che ancora devono crescere, ma talenti assoluti, già molto avanti nella maturazione e nel valore professionistico (il campione uscente ATP Next attuale era il greco Tsitsipas). Il monte premi al Palalido per il Next Generation è stato di 1.250.000 euro, altamente professionistico.
La qualità del tennis messo in scena sul cemento milanese non ha nulla da invidiare a quello di Londra. L’unica differenza fra i due tornei ATP è l’accorciamento della durata di ogni set che nel NextGen è di 4 game a set. Un accorgimento che consente di ridurre molto i tempi e che potrebbe diventare regola futura in assoluto. Bene, il rosso di San Candido di Cadore ha dominato la scena al di là di ogni previsione.
Il ragazzo cresciuto con Riccardo Piatti ha confermato quanto di buono aveva fatto nel corso della stagione in particolare quando, agli Internazionali di Roma, aveva superato il turno battendo (appena diciassettenne) l’americano J Steve Johnson. Stagione sempre in crescendo, fino a diventare il più giovane italiano ad entrare nei primi 100 della classifica mondiale.
Sinner gioca, come ormai tutta la migliore Nuova Generazione, con la racchetta tenuta a due mani in orizzontale con cui disinvoltamente sciabola verso destra e verso sinistra. Potente e preciso gioca profondo, incrocia o infila lungo linea. Fisicamente non ha terminato ancora lo sviluppo, ma è già alto 1,88 mt per 75 kg. I suoi servizi sono micidiali, con prime palle che superano i 200 km orari. Nei momenti difficili sa raccogliersi e trovare calma e coraggio.
Al favorito De Minaur, altro finalista, non ha concesso neanche un set strapazzandolo con un secco (4/1 4/2, 4/2). Il talentuoso trentino è pronto da subito a dire la sua ad ogni livello: Sinner in inglese vuol dire ‘peccatore’ e il suo peccato è non perdonare nessuno!