E’ entrata in vigore, senza troppo rumore, la riforma del registro delle società sportive, al quale è demandata la certificazione del carattere dilettantistico dell’attività e, quindi, la possibilità di godere della legislazione premiale in materia di sport.
Dal 31 agosto è gestito dal Dipartimento sport della Presidenza del Consiglio, che si ‘avvale’ della Sport e Salute Spa (società di diritto privato se pur di proprietà pubblica). Cosi’, mentre la riforma dello sport viaggia tra un rinvio e l’altro, l’art. 10, D.lgs. 28 febbraio 2021, n. 36 e l’art. 5, D.lgs. 28 febbraio 2021, n. 39 entrano in vigore.
Si, proprio cosi’, non sara’ più il CONI ma un ufficio della Presidenza del Consiglio (e la onnipresente e onnipotente Sport e Salute Spa) a gestire lo Sport in Italia. Altro che Ministero!
Si tratta dell’ulteriore passo, forse uno tra gli ultimi, nella direzione presa nell’ottobre del 2018 da Giancarlo Giorgetti il quale, con un semplice articolo della legge di Bilancio, trasformava la Coni Servizi in Sport e Salute Spa, societa’ di diretta emanazione governativa e non parlamentare.
Nel colpevole silenzio degli altri partiti, l’allora ministro inizio’ il percorso, ampiamente documentato da SportPolitics, che mirava ad esautorare il CONI dalla gestione dello Sport di base: in queste pagine si e’ sempre puntualmente dato notizia dell’aspro confronto anche personale, oltre che istituzionale, tra Giorgetti e Malago’ il quale, almeno, doveva riferire in merito al suo operato di Presidente del CONI al Consiglio Nazionale.
Il metodo Giorgetti non prevede niente di tutto cio’. Solo confronti in stanze segrete tra il Dipartimento Sport – a capo del quale è tornato nel 2021 il fidato Michele Sciscioli – e il management di Sport e Salute nel quale fanno bella figura gli ex del CONI accortisi del vento girato ormai definitivamente.
L’anomalia CONI era evidente, ma cambiare il volto dello Sport italiano con un semplice emendamento infilato all’ultimo in una Legge di Bilancio (tanto che nessuno tranne noi e poi l’Ansa se ne era accorto…) gia’ ci pareva abbastanza. Questo prima di capire che il Richelieu del governo gialloverde Conte 1 intendeva avocare a se’ personalmente, in quanto governo, la gestione dello Sport di base (e non solo).
Inoltre, i dettagli sui soldi tagliati al CONI tanto da far dire a Malago’ che con l’idea di Giorgetti il CONI “(…) si ridurrebbe a una bellissima agenzia di viaggi che ogni due anni organizza le Olimpiadi”.
In tutto cio’ e’ da sottolineare l’insipienza PD e di tutta la sinistra: il contributo del responsabile nazionale dello Sport del PD Mauro Berruto è puramente di facciata. Ad esempio la partecipazione alla campagna elettorale per spiegare in termini calcistici la legge elettorale -durata sui social 24 ore- o dichiarare, e solo dichiarare, di voler inserire nella Costituzione lo Sport per tutti.
Sarà per questo che Malago’ nella pur piena di medaglie estate 2022 non s’é mai visto? Missing agli Europei di Atletica e disperso anche agli Europei di Nuoto dove, oltre gli atleti e le atlete azzurre, ha trionfato anche il suo ‘nemico’ Barelli e dove il logo del CONI non era presente neppure sui cartelloni.