Sport&Salute, ente finanziatore della Federazione Ginnastica d’Italia (FGI), ha scelto la via del silenzio sui presunti ‘maltrattamenti verbali’ e sugli atteggiamenti vessatori tenuti da alcuni tecnici federali nei confronti di atlete e atleti di interesse nazionale cosi’ come da loro denunciato. Tali comportamenti avrebbero coinvolto (condizionale d’obbligo in quanto ancora molto e’ da accertare in sede federale e giudiziaria) anche atlete giovanissime (qui gli ultimi aggiornamenti sullo scandalo rilanciati da Dagospia).
Tale silenzio non si addice, a nostro avviso, ad un ente (pubblico?) che si occupa di Sport e che finanzia con diversi milioni di euro la FGI. Nel bilancio 2020 della FGI ci sono contributi di Sport e Salute per € 9.616.422 alcuni dei quali coinvolgono direttamente l’attività di alto livello all’interno della quale si sono verificati gli episodi segnalati dalla stampa: Preparazione olimpica (€ 3.080.570) e Club olimpico (€ 306.000). Inoltre, Sport e Salute ha erogato alla FGI € 3.923.557 per non meglio specificati ‘altri contributi’ e € 2.306.295 per ugualmente non meglio specificati ‘progetti speciali’.
Insomma, Sport e Salute, che contribuisce per il 66% al bilancio della FGI, non ha nulla da dire? Perche’ lascia l’ingrato compito di fronteggiare l’opinione pubblica e rispondere alle (giuste e pronte) sollecitazioni del Ministro alla sola Federazione e al CONI? Nonostante il suo imponente apparato (pagato con soldi pubblici), ha il solo ruolo di cassa?
Segnaliamo che il caso, divenuto poi scandalo, occupa spazio nel dibattito pubblico da diverso tempo anche grazie, forse, a Serie TV (vedi qui articolo di Wired dell’aprile scorso).