Giorgio Giovannelli per SportPolitics.it
Ho partecipato alla stracittadina (bellissima) e assistito in via dei Fori Imperiali all’arrivo della 24^ edizione della Maratona di Roma: anche qui tantissima gente, grandissimi atleti, organizzazione perfetta. Tante belle persone e tutte contente.
Ma poi, da qualche personaggio di media importanza (quelli che frequento io), ho sentito dire che sin dalla prossima edizione il Comune di Roma metterà a bando l’organizzazione della corsa.
Così, tornato a casa, ho deciso di spendere un po’ del pomeriggio domenicale a cercare conferma sul sito del Comune di Roma.
È tutto vero: ho trovato il bando completo di tutte le informazioni necessarie, documenti che mi sono sembrati molto ben fatti e in grado di fornire agli interessati tutte le informazioni necessarie e ho iniziato ad approfondire la vicenda.
Da qui è nata la voglia di rendere pubbliche alcune mie osservazioni e considerazioni.
Una premessa, a questo punto, mi pare necessaria; non ho nessun interesse a difendere l’attuale società organizzatrice, l’Italia Marathon Club, ma ho molto interesse a difendere Roma e la possibilità che a Roma si continui a svolgere una manifestazione che sia, come minimo, all’altezza delle 24 edizioni precedenti.
Sono partito dall’esame della determinazione a contrarre cioè dal documento con il quale ogni amministrazione pubblica è tenuta a manifestare la propria volontà di affidare a terzi un lavoro o un servizio: il Direttore della Direzione Sport Comune di Roma il 14 marzo ha reso nota la volontà di Roma Capitale di avviare una procedura diretta alla ricerca di un soggetto organizzatore della Maratona a Roma.
Ebbene questo documento è davvero interessante tanto che ritengo di evidenziarne e commentarne alcune parti:
con Deliberazione della Giunta Comunale n. 2765 del 5 agosto 1994, l’Amministrazione Comunale, sulla base di un Protocollo di Intesa firmato dal Sindaco del Comune di Roma e dal Presidente della FIDAL – Federazione Italiana di Atletica Leggera, ha istituito il Comitato Promotore per la Maratona Internazionale di Roma;
tale Comitato è titolare dei diritti della manifestazione, unica e non replicabile nel corso di un medesimo anno solare salvo la partecipazione della Città di Roma ad eventi che hanno come finalità l’attribuzione di titoli sportivi nazionali e/o internazionali, ed ha funzioni di indirizzo programmatico e verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati riferiti alla Maratona;
Questa perentoria affermazione circa la titolarità dei diritti della manifestazione mi lascia alquanto perplesso ed esaminando il testo della delibera (reperibile sempre sul sito di Roma Capitale) non ne ho trovato traccia ed anzi vi è scritto che la scelta del soggetto organizzatore spetta alla Federazione Atletica Leggera tanto che per quella prima edizione le proposte furono inviate alla FIDAL e fu quest’ultima a scegliere quella dell’Italia Marathon Club.
l’Amministrazione intende autorizzare la manifestazione in continuità con quanto realizzato nelle precedenti edizioni;
La determinazione della Direzione Sport salta dal 1994 al 2017 ma che cosa è successo in tutti questi anni non è dato sapere: chi ha affidato la corsa e a chi? l’Italia Marathon Club la ha sempre avuta in affidamento o, come mi pare di aver capito dopo una breve ricerca tra le delibere, il Comune si è limitato ad autorizzare la corsa come una qualsiasi iniziativa privata?
Ma andando avanti vi è un’altra frase che desta molte perplessità (almeno in me):
nella seduta del 13/12/17 il Comitato Promotore all’unanimità ha dato mandato al Dipartimento Sport e Politiche Giovanili di Roma Capitale di avviare il conseguente iter amministrativo e di pubblicare il bando di gara finalizzato alla ricerca del soggetto organizzatore della manifestazione podistica “Maratona internazionale di Roma – Roma Capitale City Marathon”;
Le mie conoscenze di diritto amministrativo possono non essere molto approfondite ma mi pare che ci sia qualcosa che non funziona: un organismo privato come è questo Comitato promotore decide di dare mandato a un ufficio pubblico (il Dipartimento Sport) di avviare un iter amministrativo. Mi hanno insegnato che agli uffici dell’amministrazione le direttive sono impartite dagli organi politici dell’amministrazione e non da organismi dei quali fanno parte soggetti estranei all’amministrazione come è, almeno fino a prova contraria, la Federazione Atletica Leggera.
Questo intreccio tra politica e uffici amministrativi mi sembra ancor più evidente nel capoverso successivo che recita:
con nota prot. EA 2153/2018 l’Assessore allo Sport e Politiche Giovanili ha trasmesso allo scrivente Dipartimento la nota della Sindaca di Roma, in qualità di Presidente del Comitato Promotore dell’evento, con la bozza di Avviso Pubblico approvata dal Comitato stesso, per la predisposizione dei conseguenti atti;
Allora vediamo se ho capito: l’Assessore Frongia trasmette alla Direzione Sport una nota della Sindaca Raggi con allegata la bozza di Avviso Pubblico (ed è già una bella invasione della politica) e per di più questo avviso pubblico è stato preventivamente approvato dal Comitato.
Insomma, il Direttore dell’Ufficio Sport si è trovata già l’avviso pubblico già bello e che fatto ed anzichè invocare le prerogative della dirigenza garantite dalla legge come aveva fatto in altre occasioni (v. regolamento per le palestre scolastiche), lo ha pubblicato.
Ovviamente se l’Assessore Frongia e/o la Sindaca Raggi riterranno di rendere noto il contenuto della nota citata (a proposito perché non è indicata la data ma solo il numero di protocollo?) sarò ben lieto di essere smentito.
A questo punto, davvero incuriosito da questa comunanza di intenti tra politica ed uffici, sono andato avanti sugli altri aspetti della gara così come descritti nel disciplinare di gara e mi è balzato agli occhi una circostanza che davvero mi auguro possa essere frutto di un mio errore
il concorrente deve aver eseguito nei tre anni antecedenti la data di pubblicazione del bando, anche in associazione con altri soggetti, un servizio analogo a quello oggetto della presente concessione
Devo riconoscere che ho letto e riletto questa parte: per partecipare al bando per l’organizzazione della Maratona di Roma è sufficiente aver organizzato nel triennio precedente un (sì, uno e uno solo!) “servizio analogo”.
Una maratona che è arrivata con successo (e grande!) alla 24^ edizione si vuole affidare per farla ancora più grande a un soggetto che ha organizzato un solo “servizio analogo” e non è nemmeno specificato che cosa significa “analogo”.
A parte che il mio orgoglio di romano mi fa dire che non c’è nulla di “analogo” a Roma, quali sono i criteri per valutare questa analogia: il numero dei partecipanti? le difficoltà organizzative? lo scenario monumentale? la complessità del percorso? l’impatto sul turismo?
Spero davvero che si tratti di un errore!
Mi sono appassionato: se l’editore mi ospiterà ancora mi sa che ci sono altre cose da verificare …
Giorgio Giovannelli